In via Giulia capita di incontrare turisti che, guida alla mano e naso all’insù, cercano, senza trovarlo, l’Arco di Augusto. I più determinati chiedono informazioni ai passanti, a volte sono gli spellani, che anticipando la richiesta, svelano il mistero: l’Arco di Augusto è l’Arco che non c’è! Ovvero esisteva una porta di epoca romana, detta Arco di Augusto, di cui oggi rimangono soltanto alcuni reperti.
Dell’antica struttura rimangono il piedritto sinistro, in grossi blocchi di calcare biancastro con l’imposta di un arco, e alcuni blocchi del piedritto desto, nell’angolo di una casa in via Fonte del Mastro, ad oltre sei metri di distanza. Si tratta quindi di una porta gemina, cioè a doppio fornice, come sembra indicare la presenza di due assi viari che divergono da questo punto. (Guida turistica di Spello, pag 64)
La porta deve il nome attuale all’iscrizione monumentale di età augustea che vi è murata. (Guida turistica di Spello, pag 64)
I lavori per il rifacimento della pavimentazione di via Giulia hanno messo in evidenza le massicce fondamenta romane della porta.
Una porta gemina di epoca romana si può vedere ad Ascoli Piceno; la porta – Arco di Augusto di Spello, probabilmente, assomigliata a quella.